Gerarchie stravolte in quasi tutti i campionati europei più importanti: in Italia c’è al comando la Lazio, che ha rovesciato ogni pronostico della vigilia tornando a sognare come nell’epoca d’oro di Maestrelli ed Eriksson. Ma non è l’unica sorpresa, anche all’estero emergono valori nuovi e sembrano saltate certe barriere: il Valencia, che in estate aveva ceduto Villa al Barcellona e Silva al City per tamponare una grave crisi di bilancio, guida la Liga con due punti di vantaggio sul Real di Mourinho e tre sui blaugrana di Guardiola. Colpi di scena che non sono mancati neppure in Germania e in Francia. A governare la Bundesliga è addirittura il Mainz, che ha appena centrato la settima vittoria consecutiva eguagliando il record che apparteneva al Bayern Monaco (1995-96) e al Kaiserslautern (2001-02): solo due anni fa giocava in serie B e in tutta la sua storia, cominciata nel 1905, ha conquistato un campionato tedesco dilettanti nel 1982. In Francia, invece, a prendersi la vetrina è stato il Rennes, che domenica ha battuto il Tolosa e ha sorpassato il Saint Etienne, altra rivelazione della Ligue 1, visto che ha festeggiato il suo ultimo scudetto nel 1981 con Platini in campo.
NUOVA TENDENZA – La tradizione resiste soltanto in Inghilterra, dove l’unico cono d’ombra riguarda il Liverpool, precipitato in zona retrocessione e impegnato a soffocare i malumori di Fernando Torres, intenzionato a spingere per il divorzio. In Premier League domina il Chelsea, che precede di quattro punti il Manchester City: Mancini è stato l’unico a battere Ancelotti. La griglia, nei piani alti, comprende poi il Manchester United, l’Arsenal e il Tottenham. L’unico intruso è il neo-promosso West Bromwich Albion, allenato da Di Matteo, ex mediano della Lazio di Zoff e Zeman. Escludendo l’Inghilterra, c’è un’aristocrazia europea in crisi. E il fenomeno sta cominciando a prendere forma e ad assumere un significato profondo, considerando che il campionato francese è giunto all’ottava giornata e quello tedesco alla settima. Segnali indicativi anche in Italia e in Spagna, dove sono state già disputate sei gare.
IL VALENCIA – Sul mercato ha dovuto sacrificare Villa (passato al Barcellona per quaranta milioni) e Silva (ceduto al City per trentacinque): l’attaccante, campione d’Europa e del Mondo con la Spagna, aveva realizzato ventuno gol nello scorso campionato; l’esterno sinistro aveva raggiunto quota otto nella classifica dei cannonieri. Nonostante queste due partenze così pesanti, la squadra di Unai Emery (che ha in porta Cesar Sanchez, 39 anni) è in testa grazie ai gol di Aduritz, arrivato dal Maiorca, e di Soldado, scuola Real Madrid ed ex Getafe: decisiva anche la spinta del gioiello Mata, così come si sono rivelati preziosi gli innesti del difensore portoghese Ricardo Costa e del mediano turco Topal.
IL RENNES – Dopo il nono posto della scorsa stagione, il Rennes si trova al vertice (non succedeva dal 1970) e lotta per portare via lo scudetto al Marsiglia di Deschamps: il leader è Stephane Dalmat, 31 anni, ex talento dell’Inter. L’altro protagonista è l’attaccante colombiano Victor Hugo Montano, solo omonimo del baby prodigio che aveva preso in passato il Parma di Tanzi. Ma in corsa per il titolo c’è anche il Saint Etienne, distaccato di un punto e trascinato dal capocannoniere Dimitri Payet, 23 anni e sette gol.
IL MAINZ – Ha quasi il triplo dei punti del Bayern di Van Gaal: ventuno contro otto. E’ guidato da Thomas Tuchel, 37 anni, solo 41 partite da allenatore professionista. L’attaccante André Schurrle, classe 1990, quattro gol in Bundesliga, è stato già prenotato dal Bayer Leverkusen per dieci milioni e mezzo. Quattro gli stranieri che stanno incidendo di più: i danesi Svensson (difensore) e Rasmussen (punta), il tunisino Allagui (mediano) e l’ungherese Szalai (centravanti), tesserato a gennaio dal Real Madrid.
Da corrieredellosport
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