martedì 5 ottobre 2010

In Europa tante sorprese: Lazio, Mainz, Valencia e Rennes ribaltano il calcio nel vecchio continente

Gerarchie stravolte in quasi tutti i campionati europei più importanti: in Italia c’è al comando la Lazio, che ha rovesciato ogni pronostico della vigilia tornando a so­gnare come nell’epoca d’oro di Maestrelli ed Eriksson. Ma non è l’unica sorpresa, anche all’estero emergono valori nuovi e sembrano saltate certe barriere: il Valencia, che in esta­te aveva ceduto Villa al Barcellona e Silva al City per tamponare una grave crisi di bilan­cio, guida la Liga con due punti di vantaggio sul Real di Mourinho e tre sui blaugrana di Guardiola. Colpi di scena che non sono mancati nep­pure in Germania e in Francia. A governare la Bundesliga è addirittura il Mainz, che ha appena centrato la settima vittoria consecu­tiva eguagliando il record che apparteneva al Bayern Monaco (1995-96) e al Kaiserslau­tern (2001-02): solo due anni fa giocava in se­rie B e in tutta la sua storia, cominciata nel 1905, ha conquistato un campionato tedesco dilettanti nel 1982. In Francia, invece, a pren­dersi la vetrina è stato il Rennes, che dome­nica ha battuto il Tolosa e ha sorpassato il Saint Etienne, altra rivelazione della Ligue 1, visto che ha festeggiato il suo ultimo scudet­to nel 1981 con Platini in campo.  
NUOVA TENDENZA – La tradizione resiste sol­tanto in Inghilterra, dove l’unico cono d’om­bra riguarda il Liverpool, precipitato in zona retrocessione e impegnato a soffocare i ma­lumori di Fernando Torres, intenzionato a spingere per il divorzio. In Premier League domina il Chelsea, che precede di quattro punti il Manchester City: Mancini è stato l’unico a battere Ancelotti. La griglia, nei pia­ni alti, comprende poi il Manchester United, l’Arsenal e il Tottenham. L’unico intruso è il neo-promosso West Bromwich Albion, alle­nato da Di Matteo, ex mediano della Lazio di Zoff e Zeman. Escludendo l’Inghilterra, c’è un’aristocrazia europea in crisi. E il fenome­no sta cominciando a prendere forma e ad assumere un significato profondo, conside­rando che il campionato francese è giunto al­l’ottava giornata e quello tedesco alla settima. Segnali indicativi anche in Italia e in Spagna, dove sono state già disputate sei gare.
IL VALENCIA – Sul mercato ha dovuto sacrifica­re Villa (passato al Barcellona per quaranta milioni) e Silva (ceduto al City per trentacin­que): l’attaccante, campione d’Europa e del Mondo con la Spagna, aveva realizzato ven­tuno gol nello scorso campionato; l’esterno sinistro aveva raggiunto quota otto nella clas­sifica dei cannonieri. Nonostante queste due partenze così pesanti, la squadra di Unai Emery (che ha in porta Cesar Sanchez, 39 anni) è in testa grazie ai gol di Aduritz, arri­vato dal Maiorca, e di Soldado, scuola Real Madrid ed ex Getafe: decisiva anche la spin­ta del gioiello Mata, così come si sono rivela­ti preziosi gli innesti del difensore portoghe­se Ricardo Costa e del mediano turco Topal.
IL RENNES – Dopo il nono posto della scorsa stagione, il Rennes si trova al vertice (non succedeva dal 1970) e lotta per portare via lo scudetto al Marsiglia di Deschamps: il leader è Stephane Dalmat, 31 anni, ex talento del­l’Inter. L’altro protagonista è l’attaccante co­lombiano Victor Hugo Montano, solo omoni­mo del baby prodigio che aveva preso in pas­sato il Parma di Tanzi. Ma in corsa per il ti­tolo c’è anche il Saint Etienne, distaccato di un punto e trascinato dal capocannoniere Di­mitri Payet, 23 anni e sette gol.
IL MAINZ – Ha quasi il triplo dei punti del Ba­yern di Van Gaal: ventuno contro otto. E’ gui­dato da Thomas Tuchel, 37 anni, solo 41 par­tite da allenatore professionista. L’attaccan­te André Schurrle, classe 1990, quattro gol in Bundesliga, è stato già prenotato dal Bayer Leverkusen per dieci milioni e mezzo. Quat­tro gli stranieri che stanno incidendo di più: i danesi Svensson (difensore) e Rasmussen (punta), il tunisino Allagui (mediano) e l’un­gherese Szalai (centravanti), tesserato a gen­naio dal Real Madrid.

Da corrieredellosport

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