Prevedibile? Ipotizzabile? Immaginabile? Forse, ma la questione del cosiddetto "Sciopero dei Calciatori" sembra finalmente giunta alla conclusione, una conclusione positiva.
L'incoerenza delle azioni in rapporto alle parole spese in questi giorni ha raggiunto livelli inauditi. Le stupidagini dette nell'ultima settimana sono state tante, a partire dagli scioperanti per arrivare ai mezzi d'informazione.
La sospensione (perchè di questo si tratta) dell'attività calcistica nei giorni 11 e 12 dicembre era stata causata dalla trattativa per il contratto collettivo, nel quale vi erano otto punti di discussione principale, dei quali due erano, a detta di tutti, fondamentali sia dalla parte delle società che dalla parte dell'AIC: Il discorso sui fuori rosa e i trasferimenti coatti.
Ogni persona ha diritto all'astensione dal lavoro come forma di protesta, e infatti il problema che voglio porvi io è di tipo concettuale, di principio: Dall'inzio della trattativa l'AIC ha più volte ribadito che i punti in discussione non erano diretti a favorire i giocatori di Serie A, ma bensì quelli delle serie inferiori. Fino a qualche anno fa questo messaggio poteva anche passare, ma ora no: infatti ora, la Lega Calcio si è separata in Lega di Serie A e Lega di Serie B, oltre le altre associazioni delle serie inferiori. Quindi già nella presentazione del problema vi è un errore piuttosto grave. Dopo aver considerato ciò, i trasferimenti coatti da parte delle società non sono mai esistiti, mai! Almeno dalla firma dell'ultimo accordo. Infatti ormai sono i calciatori a godere di tale privilegio, sono i giocatori che scelgono la destinazione di trasferimento, e a supporto di tale tesi c'è anche il famoso articolo 17 (per il quale noi potremmo pagare le spese nella vicenda Matuzalem) che, nonostante sia una legge internazionale e non limitata a una Lega nazionale, da bene l'idea di strapotere che i calciatori hanno su tutto il sistema calcio.
Forse perchè non si aspettavano un tale disappunto da parte degli organi d'informazione e della popolazione italiana, l'AIC è convenuta a un accordo provvisorio con la Lega A, che prevede il decadimento del discorso dedicato ai trasferimenti coatti e alla proroga sull'argomento dei fuori rosa, sul quale l'associazione calciatori non ha intenzione di mollare.
La revoca dello sciopero era quindi nell'aria, non tanto perchè le parti davano particolari segni di diplomazia, quanto perchè lo sconcerto popolare era stato immenso, perchè le televisioni private sicuramente avranno fatto pressione affinchè la giornata venisse giocata e perchè effettivamente in questo modo non si sarebbe risolto niente: Quando la vergogna riconcilia tutti...
Alessio Servadio
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