FORMELLO – Ledesma-Matuzalem, la saga continua. Insieme o in concorrenza per affiancare Brocchi: trascorrono le giornate, ma il nodo da sciogliere in casa Lazio è sempre lo stesso.
MATUZALEM VUOLE LA CONFERMA, PROVATO CON LEDESMA - Registi diversi con lo stesso destino l’argentino e il brasiliano, geometrie e senso tattico il primo, qualità sopraffina nel fraseggio e maggiore propensione nella costruzione del gioco il secondo. Una coppia perfetta verrebbe da dire, se non fossero così indispensabili il dinamismo e la sana cattiveria agonistica di Brocchi. A 72 ore dalla sfida con la Juventus, Reja prosegue la pre-tattica, continua a mischiare le carte senza concedere indicativi punti di riferimento né agli occhi indiscreti degli addetti ai lavori, né ai protagonisti in questione. Allo stato attuale nulla può essere escluso, neanche che il tecnico goriziano stia seriamente pensando di ruotare nuovamente le forze, concedendo un turno di riposo all’ex rossonero.
Il dubbio è sorto questo pomeriggio, quando il tecnico goriziano ha testato proprio il duo composto da Ledesma e Matuzalem; era già avvenuto nel corso della ripresa di martedì, quando a dirigere la seduta fu Crialesi, ma soprattutto è accaduto due volte in campionato. Sempre in trasferta, contro Fiorentina e Cesena. Ieri al fianco dell’oriundo era stato provato Brocchi, oggi affiancato da Perpetuini. La ruota continua a girare, si fermerà solo nel corso della rifinitura di sabato pomeriggio quando Reja sarà costretto a svelare le sue reali intenzioni.
IPOTESI BROCCHI TERZINO, MA CAVANDA RESTA IN POLE - Sarà ballottaggio a tre fino alla fine, a meno che in extremis Reja non opti per la soluzione a sorpresa: tutti e tre in campo con Brocchi dirottato a sinistra sulla linea dei difensori, dove sarebbe chiamato a fare le veci del degente Radu (obiettivo Genoa). Un’ipotesi di esperienza per tamponare la velocità di Krasic, che al momento però non è mai stata provata in allenamento. Per il momento, in quella zona di campo, resta in netto vantaggio sulla concorrenza il giovane Cavanda, che per il terzo giorno consecutivo è stato provato nel quartetto base, completato da Lichtsteiner, Dias e Biava. Il difensore bergamasco sta bene, malgrado sul finire della seduta pomeridiana di ieri si sia nuovamente fermato in via precauzionale per il solito problema alla caviglia. Sarà regolarmente a disposizione. Difficilmente lo sarà, invece, il terzino basco Garrido, che dopo aver rilanciato la sua candidatura ad inizio settimana, è mestamente tornato a svolgere un lavoro differenziato con il preparatore Bianchini in compagnia di Foggia (reduce da un problema muscolare). L’infiammazione al tendine d’Achille non è stata ancora del tutto smaltita. Serviranno altri giorni, per Torino rischia anche di non essere convocato.
CERTEZZA 4-2-3-1 – La certezza inossidabile di Reja, invece, riguarda l’assetto che verrà contrapposto ai bianconeri. All’Olimpico di Torino non varierà l’assetto delle ultime giornate. Sarà ancora 4-2-3-1 (4-4-1-1 in fase di attesa) con Floccari perno offensivo, Hernanes primo supporto centrale sulla trequarti di campo e la coppia Mauri-Zàrate sulle corsie esterne. La possibilità che vengano invertite le fasce del brianzolo e dell’argentino c’è (permetterebbe maggiore copertura nella zona di Krasic), probabilmente non dall’inizio, anche perché Reja continua a provare il numero 10 largo sulla sinistra, dove nelle ultime partite ha dimostrato di trovarsi a suo agio.
Fonte: LaLaziosiamonoi
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