martedì 4 gennaio 2011

Delio Rossi: "La Lazio può arrivare terza"

Delio Rossi, tecnico del Palermo, che tanti ammiratori conserva nella Roma biancoceleste, fa le carte al campionato che sta per ricominciare. Valutazioni, pronostici, protagonisti del 2011 calcistico.
Si riprende con 2 turni in 4 giorni e con qualche novità importante a livello di mercato: cambierà qualcosa nei valori del campionato?
«Le grandi squadre non hanno perso tempo, compiendo già operazioni importanti. Il Milan ha acquistato Cassano, l’Inter ha preso Ranocchia e ha un nuovo allenatore, la Juventus è pronta a rinforzarsi, il Napoli si muove pure».
Cassano potrà mutare gli equilibri al vertice?
«E’ un grandissimo talento e aumenterà la qualità del Milan. Credo che saprà sfruttare l’ultimo treno importante della carriera, anche per tornare in Nazionale, è un ragazzo intelligente che smetterà di fare pazzie. Con Ibrahimovic formerà una straordinaria coppia offensiva, ma non basterà ai rossoneri per conquistare lo scudetto».
Allora chi lo vincerà?
«Io dico ancora l’Inter. Con Leonardo i calciatori non avranno più alibi e dovranno ritrovare in fretta stimoli ed entusiasmo persi dopo la stagione dei trionfi. I nerazzurri, che dispongono della rosa più attrezzata, sapranno presto tornare in corsa per il titolo».
Le altre rivali le considera fuori concorso?
«Dovranno lottare per il terzo posto e sarà una bella lotta tra Lazio, Napoli, Juventus, Roma».
In questa lista non ha inserito il Palermo: chissà che dirà il presidente Zamparini...
«Ci sono formazioni più forti. Il Palermo potrà inserirsi nella lotta solo se dovesse fallire qualcuna delle avversarie meglio accreditate. Abbiamo la squadra più giovane del campionato e non si possono caricare i ragazzi di eccessive responsabilità, anche se stanno facendo comuqnue bene e rappresentano il domani».
Sorpreso dell’ottimo girone d’andata della Lazio?
«Sinceramente no perché me l’aspettavo. Ho allenato i calciatori biancocelesti e conosco il loro valore tecnico. Lotito, inoltre, ha finalmente costruito una squadra logica rinforzando l’asse centrale con gli acquisti di Dias ed Hernanes e il reintegro di Ledesma».
Meglio la Lazio o il Napoli?
«Decisamente la Lazio. Il Napoli, che ha espresso un rendimento al di sopra delle aspettative, ha vinto troppe volte all’ultimo istante e non potrà ripetersi sempre. I biancocelesti, che hanno trovato equilibri e gioco, mi sembrano attrezzati per tenere fino in fondo e classificarsi tra le prime quattro».
Come spiega l’involuzione di Zarate, dopo la superlativa stagione disputata con lei allenatore.
«Il problema di Zarate è chi lo gestisce, chi gli ruota attorno, chi gli parla. Maurito è un ragazzo serio e disponibile, che si allena anche tanto, che regala giocate straordinarie, ma non è quello che ti fa vincere. Però, se la squadra gira, lui esalta il talento e diventa decisivo. Va lasciato in pace. Tornerà quello di prima quando potrà lavorare con calma, senza troppe pressioni».
Prima con Lotito, poi con Zamparini: li sceglie proprio bene i presidenti tranquilli...
«In carriera mi è capitato spesso di allenare con presidenti un po’ ”difficili”, quindi ci sono abituato e vado avanti con le mie idee».
Zamparini ha avuto spesso modo di criticarla apertamente.
«Vediamo le cose in modo diverso. Lui esterna pubblicamente i suoi pensieri, quello che non faccio io. Qualche volta sarebbe più opportuno stare zitti...»
A proposito di suoi ex calciatori, la Roma è sulle tracce di Behrami.
«Valon è un calciatore volitivo, con buona corsa. In Italia ha dimostrato di saperci stare, però bisognerà valutare le sue condizioni fisiche perché ha avuto diversi problemi».
Quale squadra l’ha delusa in questo girone d’andata?
«Alla luce dello scorso campionato, dico il Bari. Nelle formazioni di fascia medio-bassa, a volta, basta anche la partenza di un calciatore importante per cambiare gli equilibri. E dal Bari sono partiti Ranocchia e Bonucci».
Il Palermo non ha avuto alcun rigore a favore.
«Diciamo che si è trattato solo di un caso... Però è singolare, perché abbiamo il secondo attacco del campionato e un gioco molto offensivo. Possibile che non ci sia mai stato un episodio dubbio nell’area avversaria? Mi auguro di avere un bonus per il futuro».
Quali sono stati i giovani più interessanti emersi in questa prima fase del torneo?
«Io cito i miei Pastore, Ilicic e Pinilla. Presto ci sarà anche Hernandez, bloccato a lungo da un infortunio. Tra questi non inserisco, a esempio, Hernanes perché ha venticinque anni e perché fa già parte della nazionale. E non metto neanche Cavani, che già conoscevo per averlo allenato».
Pastore, dopo un avvio straordinario, si è un po’ perso.
«E’ un calciatore di appena vent’anni, che ha mezzi tecnici eccezionali, però il pubblico si aspetta sempre che stupisca con le giocate. Pastore, anche se è un ragazzo più maturo dei suoi anni, va lasciato crescere senza eccessive responsabilità, senza vederlo ogni giorno tra i personaggi del mercato internazionale, e vedrete dove arriverà. Lui è il calcio e il futuro».
Mister Rossi, cosa manca al campionato?
«Un personaggio come Zeman».
Ma ha preferito ripartire dal Foggia.
«Non mi sembra giusto che un personaggio di questo valore finisca a lavorare in serie C. Come tifoso del Foggia sono contento, di vedere la mia squadra con un grande maestro, però Zeman meriterebbe un ben altro palcoscenico calcistico».

Fonte: Il Messaggero

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