Al match di Supercoppa ormai, mancano solo 5 giorni. A Pechino la lazio affronterà l'Inter, ma come ci arrivaimo? Prima di tutto senza un tassello fondamentale, che per me è Ledesma. Lotito fa bene a mantenere la linea dura sui 3 dissidenti, ma per l'argentino il presidente avrebbe anche potuto lasciar passare, per poi discutere con lui la sua posizione al ritorno dalla trasferta cinese. Questo perchè il centrocampista ha ancora 2 anni di contratto, al contrario di Pandev e De Silvestri. Vedendo la lista dei convocati, si ha l'impressione che un unico reparto si sia indebolito, e questo è il centrocampo. L'attacco pur perdendo Pandev ha aquistato Cruz, che ha scatenato l'entusiasmo di molti tifosi, ma anche le perplessità di altri (riguardanti sorattutto la sua età). Per me Cruz è l'attaccante che mancava alla Lazio: alto, ablie di testa e capace di fare la sponda per gli inserimenti dei compagni. E' vero, El Jardinero non è un giovincello, ma forse questo può essere anche un vantaggio. La difesa è praticamente la stessa dello scorso anno. Senza Rozehnal, ma con l'imminente arrivo di Bengtsson e il possibile arrivo di Lugano. Io non ritengo De Silvestri una grande perdita: molti goal che abbiamo preso con lui in campo sono arrivati per la sua incapacità di eseguire diagonali; ha una tecnica non agli standard della Serie A e non ha una buona disciplina tattica. La sua unica vera dote è il gran fisico, ma questo non basta. Vedendo quindi questi cambiamenti la Lazio come arriva a Pechino e soprattutto: come si presenterà in campo? Ho ipotizzato delle formazioni abbastanza plausibili della Lazio anti-Inter:
4-4-2: Muslera; Lichtsteiner, Siviglia, Cribari (o Diakitè), Kolarov; Foggia, Matuzalem, Brocchi, Eliseu; Rocchi (o Cruz), Zarate.
4-3-3: Muslera; Lichtsteiner, Siviglia, Cribari (o Diakitè), Kolarov; Matuzalem, Brocchi, Eliseu; Cruz, Zarate, Rocchi (o Foggia).
4-3-1-2 (o 4-4-2 a rombo): Muslera; Lichtsteiner, Siviglia, Cribari, (o Diakitè), Kolarov; Matuzalem, Brocchi, Eliseu (o Foggia); Mauri; Rocchi (o Cruz), Zarate.
Alessio Servadio
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