Formello – Cinque mila anime biancocelesti, tutti assiepati su di una gradinata che sì e no ne contiene 3 mila. Giovani, anziani, donne, bambini, ragazzi, persino carrozzine, tutti per battere le mani, incitare, passare un pomeriggio sostenendo la propria squadra del cuore; ricordando, a chi se lo fosse dimenticato, che domenica c’è la partita del decennio, come è già stato ribattezzato il Lazio-Roma del 18 aprile. L’occasione era l’amichevole del giovedì a Formello, cancelli aperti alla gente, nessuno è voluto mancare. La partita è finita sei a zero per i biancocelesti, ma a pochi interessava il risultato. E’ stata la voglia di prodigarsi, l’ingenuo pensiero di poter influire sul risultato anche solamente rimanendo sugli spalti. Le poche parole di uno striscione riassumevano tutto: "18-04-10. Che nessuno si tiri indietro, non si ceda neanche un metro". Bisognava essere in tanti, occorreva che i giocatori di questa Lazio si rendessero conto del momento, del pensiero del tifoso, di che cosa significa essere laziali.
Cori – Ed i giocatori sembrano essere in pieno clima Derby. Prima di entrare nel centro sportivo biancoceleste qualcuno di loro è stato fermato all’altezza dei cancelli. Floccari, Biava, il solito Rocchi, hanno parlato con i sostenitori giunti da ogni dove, il coro unanime era “Forza e coraggio c’è il derby!” tutti hanno risposto “Siamo pronti!”. Sugli spalti nessuno si è risparmiato, la gente ha sostenuto la squadra per tutti i novanta minuti della gara amichevole. Per nessuno è mancato l’incitamento. Quando si affrontano partite così importanti anche il giocatore più in ombra può aspirare al suo momento di gloria: un gol nella stracittadina e cambia tutto. Questo sarà certamente un derby anomalo: la Roma così in alto, la Lazio così in basso, era molto che non succedeva. Dalle gradinate i giallorossi sono stati i più presi di mira, ma non è mancato il disdegno per la designazione arbitrale di Collina. A dirigere la gara di domenica, infatti, sarà Tagliavento e allora giù con cori e mugugni. “Ma la Lazio deve essere più forte di tutto e di tutti”, era il canto unanime, e con la forza di un popolo che è tornato unito sembra poter accadere questo ed altro.
Partita – Pochi hanno guardato davvero la partita. A Formello un pomeriggio d’aprile si è tramutato in una festa. I biancocelesti sul campo hanno dato prova di freschezza atletica pur non andando oltre le sei reti segnate. I gol sono stati due nel primo tempo e quattro nel secondo. I marcatori Floccari, Hitzlsperger, Cruz, Kolarov e Rocchi (doppietta). Il capitano in particolare è quello che, tra i suoi, è sembrato essere il più in forma. Gode di una condizione fisica invidiabile e sembra aver ritrovato lo smalto degli anni passati. Nei tagli alle spalle dei difensori è imprendibile e riesce a dare profondità al gioco come pochi altri. Il numero 9 biancoceleste è stato anche quello più acclamato dal pubblico, proprio come il pupillo Zarate. La Sabina (categoria Promozione), non è sembrata opporre strenua resistenza, pur uscendo discretamente bene dall’incontro. Belle le percussioni sulla sinistra del solito Kolarov e positiva la prova di Cruz, che nonostante abbia sbagliato qualcosa sotto rete si è reso utile alla causa con un gran lavoro di sacrificio.
Le scelte di Reja – Il tecnico friulano ha ormai abituato tutti al gioco a carte coperte. Nessuno più si attende di avere spunti chiari sulla probabile formazione, si va per esclusione e per logica. A due giorni dalla partita di sicuro c’è solo il quintetto di centrocampo composto da Brocchi, Ledesma, Lichtsteiner, Kolarov e Mauri, Ancora non è sicuro neppure il modulo anche se è logico pensare che l’uomo di Gorizia si voglia affidare al collaudato 3-5-2. In difesa ci saranno Dias e Stendardo, poi si attende il recupero di Radu. Il rumeno dovrebbe farcela, ma in caso contrario è pronto Biava (Dias sarebbe spostato sul centro sinistra). I dubbi maggiori chiaramente riguardano l’attacco. Fino a ieri Floccari era sicuro del posto e Rocchi e Zarate si giocavano una maglia da titolare. Numero 9 e numero 10 in ballottaggio, proprio i più applauditi nel pomeriggio formellese. Reja oggi per alimentare ancor più i dubbi, li ha provati insieme, nella stessa formazione con Cruz. Un tridente inedito se si pensa che Zarate giocava sulla trequarti proprio dietro gli altri due. La soluzione è la stessa messa in atto nel secondo tempo a Bologna e sicuramente può essere papabile a partita in corso, difficilmente dall’inizio. Quello che però è stato evidente è che sia Rocchi che Zarate godono entrambi di una condizione invidiabile: l’argentino è ispirato, il capitano è il più in forma. Potrebbe essere che viste le ultime prove non rientri in ballottaggio anche Floccari? Domani se ne saprà di più, quando nel pomeriggio andrà in scena il penultimo allenamento prima della tanto attesa sfida di domenica.
Queste le due formazioni che ha provato Reja nel pomeriggio:
Primo tempo (3-5-2) Muslera; Dias, Stendardo, Biava; Scaloni, Firmani, Baronio, Hitzlsperger, Del Nero; Inzaghi, Floccari.
Secondo Tempo (4-3-1-2) Berni; Lichtsteiner, Diakitè, Siviglia, Kolarov; Brocchi, Ledesma, Mauri; Zarate; Rocchi, Cruz.
Fonte: lazialita.it
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