Fiducia a Giancarlo Abete: dopo le dichiarazioni di appoggio al presidente federale formulate da diversi dirigenti al loro arrivo in via Allegri, il consiglio federale nel corso del suo dibattito ha riconfermato il suo pieno sostegno al numero 1 della Figc. Al termine di un dibattito aperto, ma senza una vera e propria votazione, nessuno dei componenti del Consiglio ha infatti espresso pareri contrari alla linea di Abete, che nel suo intervento ha preannunciato una serie di misure per rilanciare il calcio italiano.
SI TORNA A UN EXTRACOMUNITARIO - Fra le prime misure proposte da Abete e approvate dal consiglio, la riduzione da due a un extracomunitario per squadra come nuovo ingaggio a partire dalla prossima stagione come era successo prima del 1998. Nelle ultime due stagioni, le norme prevedevano un tetto di due giocatori al di fuori dell’Unione Europea provenienti da campionati esteri. La condizione posta era però che questi calciatori dovessero sostituire altri due extracomunitari. Ora il progetto del presidente della Federcalcio Giancarlo Abete prevede un nuovo extracomunitario dall’estero in sostituzione di un giocatore non Ue ceduto. Prevista anche una deroga per le società neopromosse.
« La Lega di Milano non vuole ridurre il numero da due a uno. Bisogna avviare una politica che limiti gli stranieri e valorizzi i vivai». Queste le parole del presidente dell’Associazione calciatori, Sergio Campana, all’uscita dal Consiglio Federale in via Allegri. «La riduzione da due a un extracomunitario tesserabile è passata al Consiglio federale anche se la Lega di serie A non era d’accordo»: lo ha detto Leonardo Grosso, vice presidente della Associazione calciatori al termine del Consiglio Federale.
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